Perché è importante l’analisi del profilo lipidico?

Cos’è il profilo lipidico? Lo screening serve a misurare la concentrazione dei grassi nel sangue. Leggi l’articolo e scopri perché è utile eseguirlo.
Farmacia Aleda - Analisi del profilo lipidico

L’analisi del profilo lipidico è uno screening che ha come scopo quello di individuare nel paziente il rischio di incorrere in gravi patologie del sistema cardiovascolare. L’esame individua la concentrazione dei grassi che circolano nell’organismo: essi sono i trigliceridi, il colesterolo totale, il colesterolo HDL e il colesterolo LDL.

Perché monitorare i valori ematici

Si è soliti dire che prevenire è meglio che curare. Ed è una verità: con regolarità, monitorare i valori ematici per rilevare l’andamento del colesterolo e della glicemia è fondamentale per prevenire l’insorgenza delle malattie cardiovascolari. Secondo quanto segnalato dal Ministero della Salute, le malattie cardiovascolari sono responsabili del 34,8% dei decessi che in Italia si verificano in un anno. Ciò le rendono a tutti gli effetti la prima causa di morte nel nostro Paese.

Rientrano in questo gruppo di patologie le ischemie del cuore (infarto del miocardio e angina pectoris) e le malattie cerebrovascolari (ictus ischemico ed emorragico). Quando non conducono direttamente al decesso, spesso le patologie appena citate costringono le persone che ne sono affette a qualità e aspettativa di vita basse e/o a vivere in condizione di invalidità.

Sono patologie che si accompagnano spesso a sovrappeso e obesità, a ipertensione arteriosa, ipercolesterolemia e diabete. Anche se sulla loro insorgenza incidono fattori ereditari, età e sesso, sono malattie che si possono prevenire. Infatti, è lo stile di vita nel suo complesso che influisce maggiormente sulle condizioni di salute della persona. Ecco perché sono di estrema importanza:

  • l’adozione di uno stile alimentare sano, povero di sale, bevande alcoliche, grassi animali e zuccheri;
  • praticare regolarmente attività fisica;
  • evitare il fumo.

Questi sono i comportamenti che fanno bene alla salute di tutti. Ed è bene ricordarlo, perché è diffusa la convinzione che le donne siano meno soggette al rischio di malattie cardiovascolari. Al contrario, le donne ne avvertono in ritardo i sintomi. Dopo la menopausa, infatti, il rischio aumenta ed è importante, tanto da rendere le patologie più gravi e intense. Così, si spiega perché è prudente monitorare il proprio profilo lipidico con periodicità.

Cosa monitora l’analisi del profilo lipidico

L’analisi del profilo lipidico serve a determinare il livello nel sangue del colesterolo totale e delle sue diverse componenti, cioè: colesterolo LDL, colesterolo HDL e anche i trigliceridi.

Quando i grassi sono presenti in quantità elevate, non c’è da aspettarsi la comparsa di veri e propri sintomi. Ciò attiva un meccanismo subdolo: in assenza di fenomeni che fungono da campanello d’allarme, si ritiene di non avere problemi di sorta. Solo gli esami del sangue, quindi lo screening del profilo lipidico, possono fare chiarezza sul reale stato delle cose. Per potersi considerare fuori pericolo di malattie cardiovascolari, i valori desiderabili sono i seguenti:

  • colesterolo totale sotto i 200 mg/dl;
  • colesterolo LDL inferiore ai 130 mg/dl;
  • colesterolo HDL sopra 65 per le donne, sopra 55 per gli uomini;
  • trigliceridi al di sotto di 150.

Se si rilevano valori entro i limiti indicati, allora nel sangue circola una quantità di colesterolo fisiologica, quella utile per l’organismo e non dannosa. Il colesterolo, infatti, svolge funzioni biologiche essenziali: compone le membrane cellulari, è precursore degli acidi biliari, degli ormoni steroidei maschili e femminili, nonché della vitamina D.

Ciò a cui bisogna fare molta attenzione sono i trigliceridi e il colesterolo LDL. I trigliceridi sono lipidi che l’organismo sintetizza a partire dalla quota lipidica assunta attraverso i cibi. Ciò vuol dire che la loro quantità dipende strettamente dal tipo di dieta che si segue e vanno a depositarsi nel tessuto adiposo. Anch’essi sono responsabili delle malattie cardiovascolari.

L’altro fattore da tenere sotto controllo è il colesterolo LDL, chiamato anche colesterolo “cattivo”. Esso circola nel sangue su lipoproteine che lo trasportano, dal fegato, nei vasi sanguigni. Quando si deposita nelle arterie, le ostruisce. Da qui discendono le patologie più pericolose a carico dell’apparato cardiovascolare. Al contrario, il colesterolo HDL è considerato buono, perché protegge il cuore e i vasi sanguigni, eliminando il grasso.

Solo grazie a uno stile di vita più sano, si favorisce la concentrazione di HDL e si sfavorisce quella di LDL, quindi si possono prevenire patologie gravi.

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