Il test dell’emoglobina glicata viene effettuato allo scopo di diagnosticare il diabete mellito, come anche per constatare se il paziente riesce a gestire al meglio la malattia. Vediamo, dunque, quando è necessario sottoporsi all’esame.
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ToggleChe cos’è l’emoglobina glicata
L’emoglobina è una proteina contenuta nei globuli rossi, le cellule del sangue che hanno lo scopo di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti dell’organismo e l’anidride carbonica, da espellere, ai polmoni. È proprio l’emoglobina a permettere ai globuli rossi di svolgere questa funzione.
Quando nel sangue circola il glucosio, uno zucchero fondamentale per l’organismo, esso si lega all’emoglobina. Così si formano molecole di emoglobina glicata o glicosilata, chiamate HbA1c o A1c
In condizioni fisiologiche, l’emoglobina glicata non supera il 6,5% dell’emoglobina totale. Quando la sua presenza è al di sopra di tale valore, ciò indica che c’è una quantità elevata di glucosio (iperglicemia) nel sangue e questo è ciò che accade nell’organismo di una persona diabetica.
Perché misurare l’emoglobina glicata
Il test dell’emoglobina glicata viene prescritto quando si ritiene che una persona sia affetta da diabete. Si prescrive anche come forma di monitoraggio del diabete stesso, una volta diagnosticato.
Questo test è più affidabile di un normale controllo della glicemia, la quale può considerevolmente variare i suoi valori, dopo i pasti, nelle persone che non è detto che soffrono di diabete. Invece, il processo che unisce emoglobina e glucosio, la glicazione, è irreversibile.
Per dirla in parole più semplici, l’emoglobina glicata circola nel sangue fino a 3 o 4 mesi, un periodo di tempo che corrisponde alla vita media di un globulo rosso. In un certo senso, la glicazione lascia una traccia ed è questa che il test rintraccia per stabilire se la persona ha il diabete, se è a rischio o se lo tiene sotto controllo.
Come e quando fare il test dell’emoglobina glicata
Il test dell’HbA1c consiste in un prelievo di sangue, che viene analizzato per individuare i livelli medi di glicemia fino a due o tre mesi precedenti l’esame.
Periodicamente, il medico può prescriverlo per monitorare l’andamento della cura del diabete stesso.
Non richiede particolari forme di preparazione, ma il prelievo va fatto a digiuno e durante le prime ore del mattino.
È chiaro che se si sospetta che un paziente abbia il diabete, è perché si sono manifestati dei sintomi tipici del disturbo. Il diabete deriva da una disfunzione dell’insulina, un ormone prodotto dal pancreas, che influisce sul corretto utilizzo del glucosio nell’organismo. Ecco allora che bisogna prestare attenzione ad alcuni fenomeni:
- la sete intensa (polidpsia);
- la necessità di urinare tanto e spesso (poliuria);
- sensazione costante di stanchezza (astenia);
- perdita ingiustificata di peso;
- aumento delle infezioni o delle irritazioni dermatologiche.
Questi sono i sintomi comuni del diabete, dei veri e propri campanelli d’allarme. Se avvertiti chiaramente, richiedono un consulto medico tempestivo. Da qui, poi, verrà valutata la necessità di effettuare un eventuale test dell’emoglobina glicata.
È bene sapere che esistono anche alcune situazioni in cui non è necessario fare il test dell’HbA1c. Un caso particolare riguarda le persone che hanno avuto emorragie importanti e trasfusioni.
Gli altri casi riguardano malattie o condizioni particolari in cui si trova la persona. Si tratta di persone che soffrono di emoglobinopatie, come ad esempio l’anemia falciforme; dei casi di anemia, se associata a carenze di ferro e vitamina B12; insufficienza renale cronica; patologie epatiche.
Per finire, il test non dovrebbe essere invece effettuato dalle donne in gravidanza. Infatti, chi è esposta al rischio di diabete (per cause genetiche oppure derivanti da uno stile di vita non salutare) può ricadere in quel 18% di donne in stato gravidico affetto da diabete gestazionale.
Il diabete gestazionale proviene dai cambiamenti ormonali normali nella gravidanza, ma che determinano una diversa risposta all’insulina. Per monitorarlo, è sufficiente ripetere con frequenza il test della glicemia.
Negli altri casi, bisogna invece contattare subito il proprio medico curante.